Il Metodo Classico è un particolare processo che nasce con la produzione degli Champagne francesi.
La nascita del Metodo Classico
Il Metodo Classico nasce in Francia nel Seicento, per la precisione nella regione Champagne, grazie all’abate Pierre Pérignon.
Questo uomo di chiesa, scoprì per puro caso questa rifermentazione in bottiglia durante un suo pellegrinaggio nella regione del Languedoc-Roussillon, per la precisione nella cittadina di Limoux.
Pérignon ne fu entusiasta di questa scoperta e decise di riproporla, una volta rientrato nella sua regione, nel suo monastero.
Secondo alcune leggende, l’abate effettuò numerosi esperimenti legati a questa seconda fermentazione. Per esempio l’aggiunta di zucchero all’interno del vino e nacque così per puro caso il celebre Champagne.
Nel corso della storia, il lavoro di Dom Pérignon venne sempre più apprezzato al punto che, questo metodo di produzione del vino venne coniato con il nome di metodo Champenoise, nome derivante dalla regione in cui venne creato.
Per evitare di essere copiato per produrre altri vini, nel Novecento venne creato il vero e proprio marchio Champagne. Questo venne concepito per tutelare il metodo di produzione di questo fantastico vino.
Per questo motivo il nome Champagne e il Metodo Champenoise possono ancora oggi essere usati solo per i vini prodotti nella regione Champagne. Al di fuori della regione, viene usato il termine spumante per il prodotto e Metodo Classico per la tipologia di produzione.
Come si svolge la produzione dello Champagne tramite il Metodo Classico
Il Metodo Classico o Metodo Champenoise solo per la regione Champagne, è composto da più fasi. Per prima cosa si parte selezionando dei vini fermi prodotti da uve raccolte leggermente prima del pieno periodo di maturazione, in modo da garantire una buona acidità del prodotto finale.
Per la produzione di questo particolare prodotto vengono usate sia vini fermi prodotti esclusivamente da uve bianche, che in etichetta riporteranno la scritta Blanc de Blancs, sia vini fermi prodotti da uve bianche e nere che di conseguenza riporteranno la scritta Blanc de Noires.
La fase successiva alla scelta della base è l’aggiunta del liqueur de tirage. Si tratta di una particolare miscela composta da vino base, lieviti, zucchero di canna e sali minerali. Il liqueur de tirage ha lo scopo di far fermentare il prodotto, producendo anidride carbonica e alcol.
Subito dopo questa fase, il vino viene imbottigliato in bottiglie di vetro scuro e tappato con un particolare tappo, detto bidule, formato da una piccola gabbia che intrappola i sedimenti.
Queste bottiglie successivamente vengono messe in orizzontale in ambienti dove vi è una temperatura costante che oscilla tra i dieci e i dodici gradi, per un minimo di diciotto mesi. Durante questo periodo esse sono ruotate in modo da smuovere il prodotto.
Una volta passato questo periodo, la bidule viene congelata ed estratta per rimuovere completamente i sedimenti. Al prodotto ottenuto viene poi aggiunto il liqueur d’expedition, una miscela composta da vino invecchiato, zucchero o distillati che conferisce al prodotto delle particolari caratteristiche aromatiche.
Il processo si chiude con la tappatura ed il confezionamento delle bottiglie di Champagne, ormai pronte al consumo.