Siamo abituati a pensare alla vendemmia come un importante evento tradizionale collocato tra agosto e ottobre, dalla raccolta dell’uva alla trasformazione in mosto e quindi in vino. Tuttavia, questa non è l’unica vendemmia che i produttori di vino affrontano durante l’anno.
Quella della vendemmia è un’immagine fortissima nella tradizione italiana, motivata dal fatto che il settore del vino è uno dei business più rappresentativi della nostra nazione e del fiero Made in Italy.
Esiste effettivamente un’altra vendemmia, detta vendemmia tardiva, che prevede l’appassimento degli acini d’uva in grappoli direttamente sui rami.
Alcuni grappoli non vengono affatto raccolti proprio per questo scopo: gli acini contenuti hanno una percentuale di zuccheri di gran lunga maggiore rispetto a quella dei grappoli raccolti durante la prima vendemmia. La maggiore presenza di zuccheri si traduce in un vino molto più dolce, meno acido e dal sapore più intenso, e contemporaneamente meno forte dei passiti tradizionali.
Non solo: in certe situazioni climatiche esiste la possibilità che il vino venga attaccato da un fungo, il Botrytis cinerea, denominato muffa nobile perché cambia il metabolismo degli acini e ne modifica il gusto, rendendoli ancora più dolci e pregiati.
Un vino più buono? Questo certamente dipende dai gusti. E’ sicuro che sia un vino diverso e subito riconoscibile.
Il vino derivato da vendemmia tardiva viene importato in Italia soprattutto dall’Alsazia, dove è usanza far appassire i grappoli d’uva prima di vendemmiare, tanto da essere diventato il vino di maggior prestigio riconosciuto nella regione francese. Questa pratica è poco diffusa in Italia.
Il fatto che sia un vino di importazione non deve di certo preoccuparci sulla qualità: presentare un vino diverso dal solito è anzi un’ottima occasione per un regalo capace di distinguersi.
Presso l’Enoteca Innusa a Palermo è possibile trovare un’ampia selezione e vendita dei migliori vini.