Vi siete mai chiesti che differenza c’è tra i vini spumanti e i vini frizzanti?
Cosa sono i vini spumanti
I vini spumanti per definizione sono quei vini in cui è presente anidride carbonica disciolta che porta alla sovrappressione di oltre 3,5 atmosfere assolute nella bottiglia.
Quando si va a stappare la bottiglia, la pressione che si viene a creare genera l’effervescenza ovvero un sviluppo molto forte di bollicine e la contestuale formazione di una spuma che rimane persistente nella superficie di vino.
Le bollicine che si vengono a creare sono caratterizzate da una minore e maggiore numerosità, persistenza e finezza e rappresentano uno dei veri e propri indicatori di qualità per lo spumante.
I vari metodi di spumantizzazione
I metodi previsti per la spumantizzazione del vino sono principalmente due: metodo classico e metodo charmat.
Questi due differenti soluzioni per realizzazione il vino spumante prevedono la partenza con un vino base al quale viene poi inserita una miscela di lieviti e di zuccheri, necessaria per creare la rifermentazione dei vini.
Con il metodo classico il periodo utile per la rifermentazione nella bottiglia è suddiviso in un primo tempo con il contatto di lieviti e del vino.
Tramite il metodo charmat invece la rifermentazione è condotta tramite dei recipienti chiamati tecnicamente fermentatori creati con materiali resistenti come acciaio inox. In tale circostanza il contatto del vino con i lieviti è drasticamente ridotto.
Oltre a questi due metodi tuttavia ve ne è anche un terzo che si svolge sempre in bottiglia. Si tratta dell’imbottigliamento del vino base insieme ai suoi lieviti e allo zucchero, che con l’innalzamento delle temperature durante la stagione primaverile, portano all’effervescenza e alla rifermentazione. Tale metodologia viene chiamata tradizionale ed è usata soprattutto per i vini frizzanti e il Prosecco.
Il mondo dei vini frizzanti
I vini frizzanti vantano rispetto allo spumante, durante l’apertura della bottiglia, una sovrappressione che non raggiunge i 2,5 bar. Spesso sono prodotti tramite la rifermentazione in autoclave ma negli ultimi anni i numerosi metodi di produzione è previsto un ritorno alla rifermentazione in bottiglia con il metodo tradizionale.
I vini frizzanti possono essere sia naturali che artificiali e nel primo caso, come suggerisce la parola stessa, non è prevista l’aggiunta di anidride carbonica.
Nel momento in cui parte dello zucchero finisce per trasformarsi in alcool, la fermentazione viene interrotta per garantire che la stessa possa continui il suo lavoro un pò alla volta all’interno del vino in bottiglia.
L’anidride carbonica nelle bottiglie è frutto della fermentazione dello zucchero e uscirà solamente nel momento in cui verranno stappate.
Per quanto riguarda i vini frizzanti artificiali essi sono ottenuti aggiungendo al vino l’anidride carbonica tramite le bombole a gas. In seguito sono sottoposti ad un imbottigliamento isobarico, cioè un sistema in cui si viene a creare una pressione simile al vino da imbottigliare. In questo modo si evita che si verifichino altre perdite di gas.