Come per ogni pietanza che si rispetti, anche quelle a base di pesce necessitano di essere abbinate in maniera studiata al vino più consono.
I piatti a base di pesce rientrano all’interno di una cucina ricercata e raffinata. Di solito, infatti, sono il fiore all’occhiello dei menù offerti da gran parte dei ristoranti, apprezzati dai palati di grandi e piccoli. Così, da sempre, esperti enologi dissertano su quale sia il miglior accompagnamento per le specialità ittiche più comuni. Per molto tempo, l’unico prodotto delle viti “concesso”, in associazione al pesce è stato il vino bianco.
Una “monogamia culinaria” durata per decenni, ma che negli ultimi tempi è stata smentita da molti altri esperti del settore. Sempre più spesso, infatti, quando si va al ristorante, è facile sentirsi proporre vini rossi in abbinamento – ad esempio – a un risotto ai frutti di mare o a un trancio di pesce spada.
Secondo la critica, questa “rivoluzione” è semplicemente dovuta al fatto che i piatti a base di pesce, come quelli a base di carne, non possono essere considerati tutti simili nel sapore tra loro: una zuppa di molluschi, ad esempio, non è paragonabile nel gusto al rombo fatto a forno. Ne deriva, quindi, che per soddisfare queste sfaccettature del palato, si è iniziato a sperimentare un nuovo rapporto tra vino e prodotti ittici, risultato vincente.
Tra i connubi più riusciti possiamo ricordare quello tra la zuppa di pesce e il Pinot nero, un vino morbido, prodotto in Alto Adige. Abbastanza ricorrente tanto da diventare quasi un must è l’accostamento tra merluzzo e il Barbera. Si tratta di un binomio da sempre realizzato sulle tavole del Piemonte (terra d’origine di questo vino), ma che oggi è diventato tipico di tutta la penisola. Il Barbera è infatti ottimo per esaltare l’aroma del merluzzo, grazie anche al suo affinamento e ai profumi di fiori e frutta rossa.
A Palermo, presso l’Enoteca Innusa, è possibile farsi consigliare al meglio su quale vino scegliere, per accompagnare un pranzo o una cena a base di pesce.