Profumo di ciliegia, prugna e altri frutti rossi, presenza di tannini astringenti, carattere rotondo e morbido: il Merlot è uno dei vitigni a bacca nera più famosi al mondo, spesso erroneamente scartato in favore del fratello, il Cabernet Sauvignon, considerato più nobile e pregiato.
Pur essendo uno dei vini più “comuni”, il Merlot resta tra i più straordinari in circolazione: nato da un azzeccato intersecarsi di uve Cabernet Franc e Magdeleine Noire des Charentes, il Merlot si è diffuso rapidamente in tutto il mondo e viene usato anche per rendere più pregiati e gustosi altri vini, fungendo da elemento portante.
Ha un’attitudine camaleontica, dovuta all’estrema adattabilità dei vitigni che traggono dal suolo di coltivazione tutto ciò che possono. Questo fa sì che le diverse varietà di Merlot abbiano sfumature d’ogni tipo.
Guardando all’Italia, i vitigni da Merlot sono quinto posto tra i più coltivati e raggiungono risultati eccellenti in particolare in Toscana, dove tra innovazione e tradizione sono entrati a far parte dei vini Super Tuscan coltivati nella zona di Bolgheri. Il sapore che distingue queste coltivazioni è rotondo e aromatico, con retrogusto dolce e corposo.
Grazie alla presenza di note speziate che vanno dal caffè al cedro, il Merlot si presenta come un vino profondo e solido, che si propone al palato in maniera equilibrata e mai spigolosa. Questo gli permette di essere abbinato con una grande varietà di cibi.
Con la sua trama tannica non eccessiva e in virtù della sua acidità non elevata, risulta perfetto accanto alle carni, in particolare accanto al pollo, al coniglio, al tacchino e alle carni rosse leggermente aromatizzate.
Può essere usato anche per accompagnare primi piatti con sughi a base di carne e formaggi a media stagionatura. È invece sconsigliato l’abbinamento con pietanze troppo speziate o con il pesce, giacché il sapore di questi piatti andrebbe a coprirne l’aromaticità.