I tappi, o chiusure, sono uno dei costituenti della bottiglia sigillata che, grazie alle loro caratteristiche, proteggono il prodotto al suo interno dall’ossidazione operata dall’ossigeno presente nell’atmosfera.
Questi dispositivi, per realizzare il loro compito nel migliore dei modi, vengono prodotti con materiali e forme differenti.
Generalmente i tappi da vino si suddividono in due categorie: i tappi da vino fermo e i tappi da vino spumante.
I tappi da vino fermo sono progettati in modo tale da garantire una chiusura ermetica della bottiglia; quelli appartenenti al secondo gruppo, ovvero quelli per lo spumante, sono realizzati in modo tale da poter resistere alla pressione generata dall’anidride carbonica all’interno della bottiglia che, mediamente, si trova in un range di 6-8 bar.
Le caratteristiche dei tappi per vini fermi
Vi è la possibilità di suddividere questa categoria di tappi in altri due sottogruppi considerando come parametro il tipo di chiusura della bottiglia. Alcuni tappi per vini fermi la sigillano dall’interno e, per questo motivo, presentano una spiccata elasticità.
Una volta introdotti all’interno del collo della bottiglia, a seguito di una compressione, riacquistano il loro volume originario, chiudendo ermeticamente il recipiente. I tappi che sigillano la bottiglia dall’esterno, invece, sono simili ai classici tappi a corona, ovvero quelli rivestiti di metallo e caratterizzati da guarnizioni in plastica. I primi sono dispositivi usa e getta mentre i secondi possono essere riutilizzati.
Gli aspetti principali dei tappi per spumanti e vini frizzanti
I tappi per i vini spumanti e frizzanti, oltre a garantire una chiusura ermetica, assicurano un’ottima resistenza alle pressioni generate dall’anidride carbonica che caratterizza questa tipologia di bevande.
Quindi, per adempiere correttamente a questi due compiti, i materiali che li costituiscono devono risultare molto elastici. Inoltre, per rendere più sicura la chiusura della bottiglia, il tappo viene coadiuvato dalla presenza di una gabbietta metallica.
I materiali più utilizzati per i tappi da vino
Solitamente per produrre tappi da vino, oltre al classico sughero, vengono impiegati diversi materiali, tra cui il silicone, il polietilene, il vetro e alcuni metalli (per la fabbricazione dei tappi a corona di cui si è parlato in precedenza).
Tappi in sughero: tradizione e leggenda
Il sughero, fin dall’antichità, è ritenuto uno dei migliori materiali con cui produrre tappi da vino. Questo, quindi, spiega il motivo per cui vi sia una così larga diffusione ancora oggi.
Nonostante questa nobile fama, i tappi in sughero nascondono anche delle insidie. Infatti, il famoso sentore da tappo è proprio correlato a dei funghi parassiti che infestano il sughero.
Queste muffe rilasciano il tricloroanisonolo che diviene responsabile del cattivo odore. Questi parassiti si manifestano se la bottiglia è conservata all’interno di un ambiente molto umido; al contrario, in ambiente troppo secco, il tappo in sughero tende a rinsecchirsi e a perdere elasticità.
La tradizione, però, ha permesso anche lo sviluppo di numerose leggende riguardo le proprietà del sughero. Infatti, si riteneva che tale materiale consentisse una microssigenazione del vino, aiutandolo nel processo di invecchiamento.
In realtà, delle ricerche successive hanno svelato l’infondatezza di questa teoria; infatti, il vino all’interno delle bottiglie coricate impedisce l’ingresso dell’ossigeno proveniente dal tappo, esercitando una pressione sul fondo di quest’ultimo.
Per questo motivo è nata la necessità di utilizzare anche altri materiali, tra cui le paraffine che, al netto delle loro caratteristiche, offrono un’ottimo isolamento del vino durante l’invecchiamento.