Il terreno in cui si pratica la viticoltura ha una notevole influenza sul sapore dell’uva e del vino. Quando si parla di vini vulcanici si fa riferimento a quei vini che nascono in zone dove il terreno è di origine vulcanica, quindi particolarmente ricco e fertile.
Per terreni vulcanici si intendono terreni da cui la vite trae grande vantaggi e benefici: ricchi di minerali come fosforo, potassio, zolfo, magnesio, sabbia. Quelli vulcanici sono terreni che offrono condizioni ideali per ottenere uve di grande qualità.
La particolare conformazione di questo tipo di terreno, inoltre, garantisce una costante presenza di umidità che aiuta la pianta a non soffrire troppo i periodi caldi. Quella da cui nascono i vini vulcanici, quindi, è una viticoltura vera, naturale, ma anche faticosa da cui nascono prodotti di altissima qualità, con un sapore unico.
Per la produzione di vini vulcanici viene spontaneo pensare alla zona dell’Etna, ma in realtà sono molte altre le zone da cui hanno vita vini con queste caratteristiche: si pensi alla zona di Soave, il Vesuvio, il Vulture o la zona dei Campi Flegrei in Campania, o ancora l’isola di Pantelleria.
Definire le caratteristiche non è semplice, ma in generale dai terreni vulcanici nascono vini perlopiù bianchi, complessi e sapidi. Degustare uno dei vini vulcanici significa essere inondati da un insieme di sensazioni che ricorderanno un minerale, lontani dall’immediatezza del frutto. Non ci si dovrà aspettare l’immediata potenza del frutto, ma un sapore complesso e ricco.
Un esperto del settore sarà sicuramente in grado di guidare l’assaggiatore durante il viaggio della degustazione: i vini vulcanici sono un’esperienza da provare, soprattutto la prima volta, con persone che conosco bene la ricchezza della sua struttura, capaci di consigliare l’abbinamento giusto.