Lo Chardonnay è forse uno dei vini bianchi più conosciuti e diffusi.
La sua è una storia molto antica e ha origine nella Borgogna, probabilmente come frutto di un incrocio spontaneo tra il Pinot nero e il Gouais Blanc.
I primi a coltivarlo furono i frati circestensi dell’abbazia di Pontigny, impiantato addirittura tra l’ottavo e il decimo secolo dopo Cristo.
Ha già mille anni di storia questo vino duttile, che si presta ad essere coltivato in qualsiasi condizione atmosferica, a patto che si evitino le gelate primaverili, terribili per la sua resa.
Proprio per questo la sua diffusione in tutto il mondo, alla fine dell’Ottocento, è stata praticamente capillare.
Coltivare lo Chardonnay e creare questo ottimo vino di accompagnamento, dagli antipasti ai dessert, assicura una buona redditività al viticoltore. E non solo: ogni produttore può conferire al proprio vino un sapore diverso, rendendo il suo Chardonnay unico.
Vivace, fresco, frizzante, burroso, ricco, fruttato, delicato, con un tenore alcolico elevato. Uno Chardonnay può assumere sapori completamente diversi e adattarsi di volta in volta ad un accostamento particolare.
Chardonnay italiani
Lo Chardonnay trova in Italia un terreno coltivabile da nord a sud. La sua diffusione si trova soprattutto nel nord Italia, ma anche il sud ha i suoi vigneti di Chardonnay riconosciuti.
Il primo vino italiano Chardonnay ad ottenere il riconoscimento è stato l’Alto Adige Chardonnay, che ottiene la certificazione DOP nel 1984.
Fino a quel momento era spesso confuso con il Pinot bianco, in realtà la produzione è molto diversa e i vigneti sono completamente differenti.
Negli anni successivi sono numerosi i vini bianchi italiani Chardonnay ufficialmente riconosciuti: la Cantina Valtidone sui colli piacentini, il Laudari Chardonnay di Sicilia, lo Chardonnay della Puglia IGT Tomaresca, il Blanc de Blancs Trentodoc di Ferrari e il Cervaro della Sala Umbria IGT, per citarne alcuni.
Molti di questi sono disponibili nella vasta gamma di vini di Enoteca Innusa.